domenica 29 dicembre 2013

Il pH del terreno svelato

Il pH del terreno svelato

Se l’acidità del terreno (pH) facilitalo sviluppo di alcuni ortaggi ed altri no, dobbiamo ritenere che faccia altrettanto con le piante spontanee. Basterà osservare quali crescono su un determinato appezzamento per conoscere in linea di massima  il suo pH

Molti si chiedono quale sia il pH del proprio terreno, e se la cattiva riuscita di alcune coltivazioni possa dipendere da questo.  In effetti ci sono ortaggi che riescono meglio su terreni acidi o tendenti all’acido (pH inferiore a 7) ed altri su terreni alcalini (pH superiore a 7)

La camomilla cresce preferibilmente sui terreni tendenti all'acido
La camomilla cresce preferibilmente sui terreni tendenti all'acido
 
Ecco una tabella con l’indicazione del pH preferito da alcuni ortaggi

Ortaggio

pH preferito

Anguria

5,5 – 6,5

Fagiolo

5,5 - 7

Cavolo

6,5 – 7,5

Cipolla

6-8

Peperone

7 – 7,5

Pomodoro

6 – 6,5

Patata

4-6

Zucca

5-7

Asparago

6,5 - 7

Il ranuncolo cresce preferibilmente sui terreni tendenti all'acido
Il ranuncolo cresce preferibilmente sui terreni tendenti all'acido
 
La misurazione dle pH è abbastanza complessa, ma per un piccolo orto domestico può essere sufficiente una indicazione di massima. La possiamo ottenere semplicemente osservando quali erbe spontanee crescono nel nostro orto oppure ai suoi confini
La lingua di cane cresce preferibilmente sui terreni alcalini
La lingua di cane cresce preferibilmente sui terreni alcalini
 

Le erbe che indicano un terreno acido sono la camomilla, la marghertita, il ranuncolo e il giavone,

Invece le piante che indicano un terreno alcalino sono l’avena selvatica, il papavero, la lingua di cane e il soffione o dente di leone.

Naturalmente le piante possono crescere dappertutto; la presenza abbondante di tutte le specie indica in valore di pH più o meno neutro (vicino a 7).

La distinzione tra terreno acido e alcalino va fatta osservando se ci sono  piante che crescono in una quantità non esclusiva, ma decisamente prevalente.

Il papavero cresce preferibilmente sui terreni alcalini
Il papavero cresce preferibilmente sui terreni alcalini
 


CALENDARIO E LUNARIO DELLE SEMINE NELL'ORTO
Mese per mese le semine suggerite per oltre 50 tipi di ortaggi, con indicazione delle fasi lunari adatte.
Condensato in un agile cartoncino di 4 pagine formato 17X23
Euro 2,50

SCONTI E OMAGGI

PER SAPERNE DI PIU'

 
 
 
Questo articolo ti sembra utile? Clicca su  "Mi Piace"
 
 
 
 
 
Condividi questo articolo sul tuo Social Network preferito
 
 

Vuoi vedere la raccolta di tutti i migliori articoli pubblicati da Coltivare l'orto?La trovi qui

 

 

 

Il tuo terreno è calcareo? Fai la valutazione senza strumenti

Il tuo terreno è calcareo? Fai la valutazione senza strumenti

Se dalla misurazione del pH questo risulta alcalino, cioè con pH superiore a 7, occorre verificare se è anche calcareo. Infatti i terreni calcarei presentano aspetti di cui va tenuto conto quando si intraprendono delle coltivazioni

Un terreno si può dire calcareo se contiene carbonato di calcio nella misura del 20% o superiore. La presenza del calcare influisce negativamente sulla presenza di molti elementi nutritivi, come per esempio il magnesio e il potassio.

Il calcare condiziona le caratteristiche fisiche del terreno, che consentono la circolazione dell’aria e dell’acqua.

Calcare
Calcare
 

Nel terreno calcareo possono essere distinte particelle di clacio bianche o grigio pallido; si è sviluppato sotto i mari in epoche geologiche antiche, dall’accumulo di scheletri di animali e alghe.

In genere il terreno calcareo presenta queste caratetritiche:

- non è particolarmente fertile, ma è indicato per l’impianto di oliveti o vigneti;

- crea in superficie una crosta che ostacola la penetrazione di aria e acqua, e rende più laboriosa la germinazione dei semi;

- ha una minore capacità di trattenere l’acqua.

L'olivo preferisce i terreni calcarei
L'olivo preferisce i terreni calcarei
 

La verifica della presenza di calcare nel terreno si può fare con un metodo empirico e con l’uso di sostanze comuni.

Prelevate da quattro cinque zone diverse dell’orto un cucchiaio di terreno, mescolate tutto, fate asciugare all’aria e poi mettetelo in un bicchiere.

Aggiungete alcune gocce di un reagente, che può acido muriatico, oppure aceto puro, o succo di limone, e osservate se produce una effervescenza. Più questa è accentuata, più il terreno è calcareo.

Terreno calcareo
Terreno calcareo
 
 
Risparmiare con il compost
144 Pagine. Formato 14X21 cm. Illustrato
Euro 13,20.  Vedi prezzo scontato

Una famiglia di 3-4 persone con un orto-giardino di ordinaria grandezza può produrre ogni anno 5 quintali di rifiuti organici dai quali si ricavano comodamente 2 quintali di compost, pari a dieci sacchetti di terriccio da giardino da 50 litri. Questo riduce praticamente a zero le spese per acquisto di fertilizzanti. Inoltre, molti Comuni offrono sconti e facilitazioni a chi composta in proprio. Questo libro è un manuale completo per il riciclo dei rifiuti domestici e del giardino. Illustra tutte le tecniche per ottenere gratuitamente un ottimo fertilizzante e  ammendante dei terreni. E’  arricchito da schede, tabelle e immagini che guidano il lettore nella produzione del compost sia nel giardino sia sul balcone di casa, anche con una compostiera autocostruita.

SCONTI E OMAGGI
PER SAPERNE DI PIU'

Disponibile anche in formato Ebook. Acquista e leggi subito senza tempi e spese di spedizione. Compra su Lulu  
 
 
 
 
Questo articolo ti sembra utile? Clicca su  "Mi Piace"
 
 
 
 
 
Condividi questo articolo sul tuo Social Network preferito
 
 

Vuoi vedere la raccolta di tutti i migliori articoli pubblicati da Coltivare l'orto?La trovi qui

 

 

 

Un terreno più caldo facilita la germinazione e la crescita

Un terreno più caldo facilita la germinazione e la crescita

La coltivazione invernale dell’orto si scontra spesso con dei terreni troppo freddi per consentire la crescita regolare delle piantine. In questo post suggerisco degli stratagemmi semplici, tipici della tradizione, per riscaldare il terreno

Il terreno freddo è tale perché riceve poca luce solare, o comunque ne assorbe poca. Sulla quantità ricevuta possiamo agire in un solo modo, che consiste nel coltivare il nostro orto in una zona ben esposta al sole, evitando le parcelle di terreno poste sotto gli alberi o a ridosso dei muri di recinzione, e comunque ogni superficie che non riceva il sole per almeno mezza giornata abbondante.

Il terreno scuro assorbe il calore solare molto più del terreno chiaro
 

Detto ciò, dobbiamo osservare che non tutti i terreni assorbono la medesima quantità di luce (e quindi di calore). Pur essendo esposti allo stesso modo, alcuni si riscaldano di più, altri molto meno. La causa di questa diversità sta nel colore del terreno. I terreni scuri assorbono molta più radiazione solare, mentre invece quelli chiari tendono a respingerla: è ovvio che i terreni a colorazione chiara, come per esempio quelli sabbiosi, resteranno più freddi degli altri.

Un telo nero steso sul terreno qualche giorno prima della semina lo riscalda
 

Esistono alcune tecniche per  “scurire” il terreno. Una è indiretta: alcuni giorni prima della semina si copre l’area da seminare con del telo plastico nero. Questo attirerà molto calore che trasferirà al terreno sottostante. Ovviamente la pratica migliore è predisporre una pacciamatura in telo nero, cioè collocare il telo in modo permanente e poi praticare la semina o il trapianto in piccoli fori che si ricaveranno lungo il telo, alle distanze volute.

Lo spazzacamino, particolare da un vecchio francobollo svedese
 

Un altro metodo consiste nell’arricchire il terreno con sostanze annerenti. Da sempre i contadini hanno usato spargere sul terreno due prodotti di scarto della cucina, cioè la fuliggine dei camini ed i fondi di caffè.

La fuliggine o nerofumo è molto usata per il suo potere annerente. Il suo utilizzo principale è nel processo di produzione dei pneumatici , ma viene anche utilizzato come colorante nei toner, nonché nella produzione di cavi, elettrodi per saldatura inchiostri, carta carbone, ecc.

Sulla fuliggine dobbiamo dire che recentemente sono stati sollevati molti dubbi sulle sue proprietà inquinanti; ci si riferisce per lo più alla dispersione atmosferica di fuliggini provenienti dagli impianti industriali. Peraltro, le quantità prodotte da un caminetto domestico sono molto limitate.

I fondi di caffè hanno potere fertilizzante e scurente del terreno
 
 

3ll13 OFFERTA SPECIALE TRE TITOLI

Calendario lunare delle semine nell'orto 2014 Euro 4,50

Calendario e lunario delle semine nell'orto. Euro 2,50

L'orto e la luna.  Euro 10,00

TUTTI E TRE I TITOLI SOLO  € 8,50 spedizione 3,90

Non perdere l'occasione, COMPRALO SUBITO      
oppure visita il nostro Shop
 
 
 
Questo articolo ti sembra utile? Clicca su  "Mi Piace"
 
 
 
 
 
Condividi questo articolo sul tuo Social Network preferito
 
 

Vuoi vedere la raccolta di tutti i migliori articoli pubblicati da Coltivare l'orto?La trovi qui

 

 

 

Il Dente di leone. Le erbe spontanee crescono bene anche sui balconi

Il Dente di leone. Le erbe spontanee crescono bene anche sui balconi

Il Dente di leone, o Tarassaco, detto più comunemente Soffione per la forma caratteristica che assumono i fiori raccolti in grandi globi,è un’erba spontanea che potremmo annoverare senza difficoltà tra le cicorie selvatiche, quelle gustose erbe che molti si dilettano a raccogliere nei prati o lungo le strade

Queste erbe spontanee sono ottime e ricercate, al punto che sono state anche selezionate delle varietà  coltivate di cicoria selvatica e anche di tarassaco. Queste però non mantengono tutta la qualità ed il gusto delle varietà realmente selvatiche.

Il Tarassaco o Dente di leone, detto comunemente soffione
Il Tarassaco o Dente di leone, detto comunemente soffione
 

Peraltro, la raccolta fatta in campagna, specialmente lungo le strade,  presenta sempre più spesso inconvenienti derivanti da varie forme di inquinamento, come per esempio le contaminazioni di cani e altri animali o, soprattutto, la ricaduta di polveri atmosferiche e metalli inquinanti dovuti alla circolazione di auto che si svolge nelle vicinanze.

Dente di leone nel tardo autunno
Dente di leone nel tardo autunno
 

Uno dei metodi migliori per avere cicoria selvatica e genuina consiste nel prelevare delle piante cresciute spontaneamente, spostandole in aiuole protette del proprio orto. In questo post suggerisco di coltivare il tarassaco in uno o più vasi sul proprio balcone.

Piantina di tarassaco o Dente di leone
Piantina di tarassaco o Dente di leone
 

Le piante vanno prelevate con attenzione; per quanto, trattandosi di piante selvatiche, presentino una notevole rusticità, bisogna evitare di strapparle dal suolo: non importa tanto raccogliere la pianta, quanto piuttosto la sua radice. Grazie a questa la coltivazione avviata sul vostro balcone sarà praticamente perenne, perché le piante si rinnoveranno continuamente.

Radici appena raccolte di Dente di Leone
Radici appena raccolte
 
 


L'orto sul balcone ABC

272 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato
Euro 15,10.  Vedi prezzo scontato

 

Una guida validissima e completa per chi desidera iniziare la coltivazione di un orto sul balcone o sul terrazzo, anche in uno spazio piccolissimo. Il libro contiene anche diversi progetti di orti da 2 a 40 metri quadrati, completi di piantina e piano produttivo. Naturalmente, oltre alle informazioni necessarie all'impianto dell'orto, il libro contiene anche le SCHEDE DI COLTIVAZIONE per tutti gli ortaggi coltivabili sui balconi.

SCONTI E OMAGGI

PER SAPERNE DI PIU'

Disponibile anche in formato E-book Acquista e leggi subito senza tempi e spese di spedizione. Compra su Lulu  
 
Dunque occorre prelevare dal prato la pianta con tutta la radice: infilate nel terreno, a 5-10 cm dalla pianta, una paletta e smuovete il terreno rialzandolo, in modo che tirando leggermente le foglie anche l’apparato radicale esca dal terreno.

Il soffione si riconosce benissimo quando la “palla” dei semi è ben visibile sulla pianta. In altri periodi però, è più difficile distinguerlo da altre erbe; purtroppo, il momento migliore per raccoglierlo è quando i semi sono scomparsi. Se pensate che avrete difficoltà a riconoscere le piante, fate una passeggiata sul prato in agosto-settembre e contrassegnate le piantine infiggendo un bastoncino nel terreno.

Raccolta di radici di dente di leone
Raccolta di radici di dente di leone
 

Potete usare le radici in due modi.

Il primo consiste nell’ottenere cicoria fresca: potrete forzare le radici del dente di leone come fareste con quelle del radicchio. Tagliate il cespo di foglie poco sopra il colletto, e riducete le radici a  8-10 cm di lunghezza. Disponetele tutte in piedi, abbastanza vicine l’una all’altra, in una cassetta piena di sabbia o terriccio da giardino appena umidi.  Mettete la cassetta in un luogo fresco (ottimi 10 °C) e al buio assoluto. Dopo una ventina di giorno potrete raccogliere delle foglie tenerissime e croccanti.

Se invece volete moltiplicare il dente di leone nei vostri vasi raccogliere le radici in febbraio, tagliatele a pezzi lunghi 5-8 cm e lasciatele asciugare all’aria per 4 giorni, poi interratele a 3-4 cm di profondità nei vasi (va bene qualsiasi terra o terriccio). In primavera spunteranno le piante, che da wuel momento non mancheranno di rigenerarsi tutti gli anni.

Radici di dente di leone
Radici di dente di leone. Le due più in alto sono preparate per la forzatura, le tre più in basso per la riproduzione della pianta
 
 


Che cosa mettere nell'orto

28 Pagine. Formato 15x21 cm. Illustrato
Euro 2,00. 

Quando ci accingiamo coltivare un orto abbiamo in mente alcuni ortaggi principali, quelli solitamente più presenti sulla nostra tavola, e ignoriamo che la gamma di varietà è veramente vasta. Molti credono che l’orto rappresenti una attività da iniziare in primavera terminare alla fine dell’estate: invece, ci sono moltissimi ortaggi che possono esser coltivati anche l’inverno, semmai con dei piccoli accorgimenti per preservarli dal gelo. Molti altri rimangono stupiti quando affermo che ci sono almeno un centinaio di ortaggi diversi, considerando solo le varietà principali. Questo libricino, per le sue dimensioni e le sue finalità, non vuole essere esaustivo ma vuole offrire una prima base di valutazione e conoscenza.
SCONTI E OMAGGI
PER SAPERNE DI PIU'

Disponibile anche in formato Ebook. Acquista e leggi subito senza tempi e spese di spedizione. Compra su Lulu  
 
 
 
 
Questo articolo ti sembra utile? Clicca su  "Mi Piace"
 
 
 
 
 
Condividi questo articolo sul tuo Social Network preferito
 
 

Vuoi vedere la raccolta di tutti i migliori articoli pubblicati da Coltivare l'orto?La trovi qui

 

 

 

Consigli pratici per l’orto d’inveno

Consigli pratici per l’orto d’inveno

E’opinione comune che il periodo migliore per coltivare un orto siano i mesi tra la primavera e l’estate, e che d’inverno si debba lasciare l’orto a riposo. Questo perché il freddo invernale ostacola le coltivazioni. Tuttavia il clima sfavorevole è controbilanciato da molti altri fattori: l’assenza quasi totale dei voraci parassiti e un attacco più modesto delle erbe infestanti, come le minori cure da riservare agli ortaggi invernali compresa la scarsa necessità di irrigazione. In definitiva. gli ortaggi invernali sono più robusti e più facili da coltivare rispetto quelli estivi

Naturalmente l’estate offre una gamma più vasta di ortaggi coltivabili, ma anche quelli invernali non sono pochi né secondari dal punto di vista nutrizionale della resa. Mentre d’estate basta la distrazione di un paio di giorni in cui non si irrigano i fagiolini per perdere la coltivazione, o per ritrovarsi con le melanzane ridotte a un filare di scheletri erosi dalla dorifera, il grande spauracchio dell’inverno è il freddo. 
Tuttavia, se dovessi dare un consiglio a chi deve cominciare, gli direi di farlo l’autunno seminando fave, piselli, cavoli, lattughe invernali e dotandosi del minimo indispensabile per proteggere le colture dal freddo: teli di tessuto non tessuto, o anche archetti metallici e telo PVC per allestire dei piccoli tunnel.

le fragole resistono ottimamente al freddo
 
Comunque dipende dalla zona. Se vivete in Alto Adige non vi conviene seminare assolutamente nulla senza disporre di una serra. Nelle zone simili alla Val Padana potete rischiare. Nelle coste e sulle isole, invece, rischiate pure e tenete a bada il termometro nelle nottate particolarmente limpide e stellate: sono quelle in cui il termometro potrebbe scendere sotto zero, e potreste avere bisogno di stendere qualche telo di tessuto non tessuto sulle coltivazioni. Ho pensato di raccogliere alcuni consigli utili per tutti, in questo piccolo vademecum dell’orto invernale
I cavoli in genere resistono al freddo. Più di tutti il Cavolo nero, o Cavolo toscano
 

1 – Considerate le temperature tipiche degli ortaggi

E’ inutile sfidare la natura cercando di coltivare a febbraio ortaggi che richiedono il sole di giugno.  Per ogni  ortaggio esistono due temperature che bisogna tenere d’occhio, La prima è la temperaturaminima di germinazione. Stabilito in 25-30 °C  quella della melanzana, non provate a seminarla quando la temperatura è di 10 gradi perché non nascerebbe affatto. La seconda temperatura è quella detta media di crescita: al di fuori di quell’intervallo la pianta arresta la crescita, quando è più bassa ma anche quando è più alta. Ogni mese pubblico su questo blog una tabella con le semine, e per ogni ortaggio indico queste temperature. La tabella delle semine di novembre la potete vedere qui: 

http://coltivarelorto.myblog.it/archive/2012/10/20/novembre-nell-orto-tabella-delle-semine-e-tecniche-di-protez.html

Anche le fave sono un tipico ortaggio invernale
 

Ecco una tabella con l’indicazione degli ortaggi MOLTO restenti al freddo, e di quelli ABBASTANZA resistenti. I primi possono affrontare temperature fino a -5 °C e anche più, ma non continuativamente. I secondi possono affrontare una nottata a zero gradi fino a -2, con una protezione superficiale, ma non troppe nottate consecutive.

ORTAGGI RESISTENTI AL FREDDO

Ortaggi MOLTO resistenti al freddo

Ortaggi ABBASTANZA resistenti al freddo

Aglio

Barbabietola

Asparago

Bieta a coste o erbette

Cardo

Carciofo

Cavolo di Bruxelles, Cavolo Cappuccio, Cavolo Verza o di Milano, Cavolo nero o Cavolo penna o Cavolo Toscano

 

Carota

Fava

Cavolfiore

Fragola

Cavolo broccolo

Pisello

Cicoria

Porro

Cima di rapa

Radicchio

Cipolla

Rapa

Finocchio

Spinacio

Indivia

 

Lattuga

 

Ravanello

 

Rucola

 

Sedano

 

Valeriana

 
 
I tunnel plastici sono facili da costruire e assicurano un buon livello di protezione
 

3 – Coltivare varietà precoci

In autunno seminate varietà precoci che sfrutteranno di più il sole  ele temperature che vanno sempre diminuendo, e potranno essere pronte prima che gennaio e febbraio arrivino con la pienezza del freddo 
Le prode rialzate e la pacciamatura sono tra le prime precauzioni da prendere nella coltivazione invernale dell’orto

 

4 – Adottate tutte le protezioni possibili

Ecco un piccolo riassunto delle protezioni possibili, da mettere in opera ove non si disponga di una serra, o nel caso che questa sia piccola.
 

TECNICHE DI PROTEZIONE DAL FREDDO  IN UN PICCOLO ORTO

1

Pacciamatura.

La pacciamatura con telo nero ha lo scopo di catturare e mantenere il calore del terreno. Oltre ciò, diminuisce l’aggressione delle erbe spontanee. Una pacciamatura meno efficace ma utile per alberi e piante perenni si può ottenere accostando alla base delle piante foglie secche, trucioli, cartone, carta di giornale o altro materiale.

2

Tunnel di materia plastica

Si realizzano con archetti di filo di ferro abbastanza robusti (diametro minimo 3 mm) infissi nel terreno e ricoperti da telo plastico.

Il telo più usato è quello in polietilene, che però degrada rapidamente, Un telo più resistente è il PVC (cloruro di polivinile) che limita la condensa. Infine esiste il telo EVA, cioè Etile Vinile Acetato che costa più caro ma può durare ed essere riutilizzato per diversi anni.

Lo spessore ideale del telo di copertura è di 0,20 mm al nord e nella zona appenninica, 0,10-0,15 nrl resto della penisola.

3

Coperta di TNT (tessuto non tessuto). Rappresenta un rimedio provvisorio ma abbastanza efficace.

4

Barriere antivento

Vanno costruite ai bordi delle coltivazioni, mantenendole basse per non togliere luce solare.

 

5 – Coltivare su prode rialzate

La coltivazione su prode rialzate consente evitare il formarsi di pozze di acqua attorno alle basi delle piante. Questa precauzione è tanto più utile, quanto più il terreno è argilloso. Per ottenere le prode rialzate togliete terra a destra e sinistra, negli spazi che usate per camminare, e spandetela sullo spazio riservato alla semina. Sarebbe utile che l’orto fosse in leggerissima pendenza per consentire il deflusso dell’acqua. Nel caso sarà possibile dare la pendenza ai soli sentieri, in modo che l’acqua finisca oltre i confini (senza mandarla a invadere un eventuale orto confinante, naturalmente)
Zone climatiche della penisola
 
 
 
Questo articolo ti sembra utile? Clicca su  "Mi Piace"
 
 
 
 
 
Condividi questo articolo sul tuo Social Network preferito
 
 

Vuoi vedere la raccolta di tutti i migliori articoli pubblicati da Coltivare l'orto?La trovi qui