Per quanto sia sempre
meno usato, nei piccoli orti questo metodo è ancora abbastanza
diffuso. Molti preferiscono allestire vivaietti di piantine messe
tutte assieme in una terrina o piccola aiuola. Come superare lo
stress del trapianto |
Rispetto
alla semina in contenitori alveolari, dischetti o vasi in torba
pressata, e comunque contenitori singoli, la pratica della semina un
unico contenitore presenta il grande vantaggio di essere più
sbrigativa ed economica. Però può dare notevoli problemi al momento
del trapianto, considerando la delicatezza della operazione. Infatti
la necessità di estrarre la piantina dalla terra la indebolisce a
causa della perdita di una grossa parte delle radici. In questo post
alcuni suggerimenti su come evitare per quanto possibile lo stress
del trapianto. |
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La semina in una unica terrina è più economica
rispetto quella in contenitori singoli, ma può dare qualche problema
al momento del trapianto
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Accorgimenti di carattere generale
Prima di estrarre le piantine dalla terra bagnare molto
abbondantemente il terreno. Successivamente non tirare con le mani
ma estrarre le piantine, per quanto possibile, con una zolletta di
terra usando un cucchiaino o una forchetta.
Il
momento migliore è la sera al tramonto o poco prima, quando il sole
sta per calare; in questo modo la piantina avrà tutta la notte per
riprendersi almeno un po’. E’ necessario che le radici comincino a
lavorare succhiando dalla terra tanta acqua, quanta il sole ne fa
evaporare dalle foglie.
All’atto
dell’interramento la terra va ben pressata attorno alle radici.
Inoltre, subito dopo il trapianto occorre innaffiare abbondantemente
in modo che l’acqua serri ancor più la terra a ridosso delle radici.
L’innaffiatura va ripetuta ogni giorno, nei mesi più caldi anche due
volte al giorno.
Se
necessario predisporre una ombreggiatura con stuoie o strumenti
simili, almeno per i primi due giorni. |
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La riduzione di effettua tagliando parte delle
foglie, o parte delle radici, o entrambe
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Riduzione di foglie e radici
In molti
casi per facilitare una rapida ripresa della piantina si rende
necessaria le riduzione delle foglie o delle radici, o di entrambe.
In genere
se le radici si presentano in lunghi fasci aggrovigliati conviene
tagliare il “cespuglio” più esile e contorto per concentrare le
forze sulle radici più forti. Così pure se il fogliame è troppo
sviluppato, come nel caso di molte insalate, è assolutamente
conveniente recidere tutte le foglie (che comunque appassirebbero) a
pochi centimetri dal colletto, ben sapendo che comunque presto la
pianta ne emetterà di nuove.
Alcune
piante gradiscono la riduzione delle sole figlie, altre delle sole
radici, altre ancora di tutte e due. Qui sotto allego una tabella
con le indicazioni relative a vari tipi di ortaggi. |
Riduzioni da apportare alle
piantine nei trapianti a radice nuda |
Solo le
foglie |
Solo le
radici |
Foglie e
radici |
Barbabietola |
Cavoli |
Bieta a
costa e erbette |
Cicoria |
Lattughe |
Carciofo |
Finocchio |
Valeriana |
Cardo |
Prezzemolo |
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Indivia
riccia e scarola |
Sedano rapa |
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Cipolla |
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Porro |
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Sedano |
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Ricordo
che nei trapianti è necessario tenere presente anche la profondità:
infatti alcune piantine devono essere trapiantate facndo in modo che
il colletto, cioè il punto di intersezione della pianta nel terreno,
si trovi allo stesso livello che aveva prima di essere trapiantata.
Altre invece si giovano di un trapianto più profondo.
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Nei trapianti occorre tenere conto anche della
profondità di trapianto.Nella foto, la profondità consigliata per i
pomodori
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